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Magali

Magali
domenica 16 febbraio 2014
Abbiamo appena terminato un periodo iper ed ora ci godiamo il meritato riposo, Magali ed io siamo partite da sole e lei ha affrontato il suo primo viaggio in treno e in metrò. Ebbene sì proprio ieri siamo arrivate a Parigi. Non vi dico le espressioni di meraviglia e i complimenti che ha suscitato per la sua tranquillità, sul metrò si è perfino addormentata! Nel pomeriggio ho camminato senza sosta e ho pensato che ogni essere umano dovrebbe avere un luogo accogliente, come un amico che ti apre le proprie braccia, un amore appassionato che non vedi l'ora di raggiungere, un porto sicuro dove trovare pace e conforto, questa città e tutto questo per me. Quando arrivo qui rinasco e mi sento viva! Il biglietto l'ho acquistato a inizio anno, proprio perchè avevo piacere di vedere una mostra, che mi era già sfuggita una volta, di cui vi parlerò prossimamente e poi, come ormai ben sapete, non amo la routine e mi sobbarco periodi molti intensi di lavoro, ma appena posso devo muovermi, perchè questo per me è vita. Sono una persona fortunata e ne sono consapevole, ma sono anche intraprendente. Soprattutto quando si è molto stanchi, è necessario farsi "un'iniezione" di forza ed imporsi di partire e farlo da soli, permettetemi non è da tutti. L'organizzazione non è semplice quando si va in treno con pelosotta al seguito e poi io ho il potere di far sì che qualsiasi mio bagaglio diventi di cemento, la mia valigia praticamente non contiene nulla (beh non è proprio vero!), come il mio zaino ma risulta pesantissima ... e dire che, in precedenza, ho già mandato su un bagaglio!
Misteri che non saranno mai svelati!
Proprio in occasione di questo viaggio, avendo a disposizione solo trasportini rigidi, e non sapendo se avrei replicato il viaggio in treno, ho modificato una borsa dei surgelati di Ikea per portare Magali più comodamente (ovviamente lei lady come non lo sa, se non ci sarebbe mai entrata!) . Ecco qui alcuni scatti, fatti con il cellulare.
 

Ed eccoci di nuovo con la sfida dell’MTC , ma questa volta in versione salata!
Io l'ho preparato più volte, ma sempre al forno ed ero un po' titubante nel bollirlo, invece seguendo attentamente le dettagliate istruzioni di Mari, il risultato è stato ottimo. Ho utlizzato il condimento usato da lei, per due motivi: il burro fuso e la spolverata di parmigiano non sovrastano il sapore del ripieno che volevo conservasse la propria identità e poi ero, sia fisicamente che mentalmente, proprio "nelle curve"



Strudel carciofi, ricotta e robiola
Ingredienti:
per la sfoglia:
150 g di farina 00
70 ml di acqua
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
1 pizzico di sale
per il ripieno:
2 carciofi
1 limone
50 ml di vino bianco secco
200 g di ricotta di buona qualità
70 g di robiola fresca
2 cucchiai di parmigiano grattugiato fresco
1 uovo
Sale
Pepe
burro fuso e parmigiano grattugiato fresco

Preparazione:
per la sfoglia:
scaldate l’acqua, deve essere abbastanza calda ma non bollente. Setacciate la farina in un recipiente, aggiungete il sale e l’olio e versate a mano a mano l’acqua calda mescolando. Quando la farina avrà assorbito tutta l’acqua, togliete l’impasto dal recipiente e cominciate a lavorarlo con le mani su una spianatoia per un paio di minuti, fino ad ottenere un impasto morbido, quasi appiccicoso ma che comunque non resta attaccato alla spianatoia o alle dita. Per una migliore riuscita della pasta vi consiglio di sbatterla contro il bordo della spianatoia, impastare e ribatterla nuovamente. Questo la rende molto elastica.
Fate scaldare dell’acqua in una grande casseruola. Versate l’acqua asciugate la casseruola.
Mettete l’impasto a riposare sulla spianatoia coperto dalla casseruola capovolta per circa mezz’ora.
Per il ripieno:
pulite i carciofi, tagliateli sottilmente e metteteli in un’insalatiera in acqua acidulata per una decina di minuti.
Scolateli e tritateli al mixer.
In una casseruola fate soffriggere lo spicchio di aglio intero in olio di oliva, aggiungete i carciofi, salate e sfumate con il vino. Fate cuocere una decina di minuti finchè il vino non si sia consumato. Togliete dal fuoco e fate raffreddare.
Mettete la ricotta in un recipiente, ammorbiditela con una forchetta, aggiungete la robiola, il parmigiano, i carciofi, il sale e il pepe (se lo desiderate), l’erba cipollina sminuzzata, l’uovo e amalgamate bene il tutto.
Mettete a bollire sul fuoco una pentola abbastanza larga e che possa contenere comodamente lo strudel.
Stendete la sfoglia: disponete su una spianatoia un tovagliolo o uno strofinaccio pulito di lino o di cotone bianco (possibilmente lavato con sapone neutro e ben sciacquato) e infarinatelo. Prendete l’impasto e cominciate ad appiattirlo con le mani sopra alla tovaglia, quindi tiratelo aiutandovi con un mattarello. In questo caso basterà il mattarello per stendere la sfoglia che non dovrà essere sottile come quella preparata per lo strudel da cuocere al forno. Il risultato finale dovrebbe essere una sfoglia più o meno quadrata di 25 centimetri per lato.
Disponete il ripieno su tutta la superficie della sfoglia lasciando liberi circa due centimetri lungo il bordo. Cominciate a sollevare la sfoglia per arrotolarla sul ripieno, se necessario aiutandovi con il tovagliolo, anche se in questo caso non dovrebbe essercene bisogno visto che l’impasto dovrebbe essere un po’ più spesso e consistente. Fate fare un paio di giri, quindi ripiegate anche i due lembi esterni e continuate ad arrotolare fino alla fine. Avvolgete il rotolo così ottenuto nel tovagliolo senza lasciare vuoti e chiudete, con uno spago da cucina, i due lembi esterni; fate due giri di spago anche lungo il rotolo.
Salate l’acqua bollente e adagiatevi delicatamente lo strudel avvolto nel tovagliolo facendo attenzione che non tocchi troppo il fondo della pentola. Fate cuocere sobbollendo per 30 minuti, quindi togliete lo strudel dall’acqua e togliete il tovagliolo.
Tagliate il rotolo a fette spesse circa uno o due centimetri e leggermente oblique, disponetele nel piatto, irroratele con il burro fuso e terminate con una spolverata di formaggio grattugiato.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

8 commenti:

Ilaria ha detto...

Grandíssima Helga hai ragione bisogna essere molto intraprendenti come te per una avventura del genere ed io ti capisco bene perché sono partita in auto con i pelosoni e abbiamo percorso 1500 km figurati....ma Magali supera tutti in classe ed eleganza pur nella borsa Ikea che comunque fa tendenza no? Il tuo strudel e' perfetto
Un bacione e goditi Parigi ;-)

Eleonora - Zeta come Zenzero ha detto...

Stupendo il tuo strudel! l'abbinamento carciofi-ricotta mi ricorda la pasqua ^_^
E che dire di Magali?? Una "Lady" a tutti gli effetti!
Sono stata a Parigi 2 mesi fa e mi è rimasta nel cuore.. capisco perfettamente cosa vuoi dire con "quando arrivo qui rinasco e mi sento viva", perché è la stessa sensazione che ho provato io.
Un bisou à toi et à Magali :*

elenuccia ha detto...

Che belle che siete!! non fatico a credere che Magali abbia attirato un sacco di attenzioni e complimenti, è davvero bellissima e regale.Sono felice che adesso ti possa godere un po' di riposo, un po' di tempo solo tu e Magali nella tua città, il tuo "porto sepolto"

mari ►☼◄ lasagnapazza ha detto...

Carissima Helga, ma sai che mi sembra proprio a suo agio Magali nei mezzi di trasporto? Penso proprio che adori viaggiare, si vede :) e si vede che anche tu stai affrontando questo viaggio con molto entusiasmo. Che bella Parigi, ci tornerei almeno una volta al mese.
Per quanto riguarda il tuo strudel salato, mi piace molto, adoro i carciofi e trovo perfetto, visto il loro sapore delicato, l'abbinamento con la ricotta alla quale hai avuto la bella idea di aggiungere un po' di robiola. E infine, niente di meglio che burro e parmigiano per completare il tutto, qualsiasi altro condimento sarebbe stato troppo. Bravissima! E grazie mille per aver voluto proporre anche la versione salata.
Mari

Elena ha detto...

Lo devo assolutamente provare!

TataNora ha detto...

Che brava la tua micia e come sembra tranquilla!
La mia quando viaggia è nervosa e non sta ferma un attimo nel suo trasportino. Per questo motivo cerco sempre un amico o un famigliare che la assista a casa mentre sono lontano da casa.
Parigi è Parigi e ti invidio il viaggio. Ho un'amica che si trova lì per lavoro e vorrei passare a trovarla per avere la scusa di rivedere la città che mi ha incantato più di tutte in Europa.
Ma passiamo al tuo strudel: delicato e gustoso allo stesso tempo. Mi piace l'abbinamento di robiola e ricotta, così delicati, sul sapore tannico dei carciofi.
Hai ragione, il burro fuso è .... la morte sua!
A presto
Nora

sississima ha detto...

come siete belle!! Adoro questo tuo strudel, magari lo provo, un abbraccio SILVIA

alessandra ha detto...

quello che per te è Parigi, per me è stata Londra. Ricordo che gli amici mi prendevano in giro, dicendomi "sei sempre in giro- e vai sempre nello stesso posto" e di sicuro, col senno di poi, avrei potuto vedere molta più parte di mondo, non foss'altro perchè ho scelto la città più cara di tutte! Ora è un po' diverso: è sempre la meta più gettonata, ma ultimamente anelo a qualcosa di più riposante: se a Genova mi sveglio all'alba per lavorare, a Londra vado a dormire a quell'ora per divertirmi, ma il risultato alla fine è sempre quello- e non ho più l'età per non accusare il colpo. Per cui, stavamo meditando un bune retiro altoatesino... che sa colpa di tutti questi strudel?
Da genovese, non posso che apprezzare questo strudel, visto che per noi i carciofi sono il cibo della festa. E concordo sulla scelta della salsa: deve esaltare, non coprire e il burro fuso è perfetto!
grazie ancora!

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